|
LIBRI & SEGNALAZIONI
La
sezione ‘Segnalazioni e Recensioni’ raccoglie le novità della
letteratura gestaltica italiana e altri testi significativi per il
nostro modello. I soci sono invitati a segnalare le proprie
pubblicazioni, il comitato editoriale vaglierà le proposte.
SPAGNUOLO LOBB/AMENDT-LYON (Eds.)
IL PERMESSO DI
CREARE.
L’ARTE DELLA PSICOTERAPIA DELLA GESTALT
Franco Angeli, Milano, 2007
Prima ediz. ingl.: Creative License. The art of Gestalt Therapy.
Springer, Vienna/New York, 2003
Il rapporto tra creatività e
salute mentale riflette l’ottica antropologica e filosofica con
cui consideriamo il rapporto tra individuo e società, tra essere
umano e natura. Inserendosi nello sviluppo del pensiero sociale e
psicoterapico in merito (da Sigmund Freud a Otto Rank a Wilhelm
Reich), la psicoterapia della Gestalt conia il termine di
“adattamento creativo”, integrando il bisogno sociale di
condivisione delle norme con il bisogno individuale di originalità
e differenziazione. La capacità artistica non appartiene
esclusivamente a personalità eccezionali (né tanto meno
nevrotiche), al contrario essa caratterizza l’adattamento
spontaneo del nostro essere in relazione, e dunque il sano
vivere sociale. Le relazioni umane sono intrinsecamente creative e
auto-regolantesi.
Alla luce delle nuove scoperte
neuroscientifiche e dello sviluppo parallelo di altri approcci
psicoterapici, il libro risponde alla necessità di fare il punto
sul pensiero gestaltico sull’arte e la creatività e sulle sue
applicazioni. I contributi di Daniel Stern e di alcuni fra i
maggiori psicoterapeuti della Gestalt danno vita in questo libro
ad un compendio che, più che una sistematizzazione manualistica
del tema, rappresenta in sé una gestalt armonica - perfino nelle
sue note dissonanti - e un ponte dialogico clinico e teorico tra
rappresentanti europei e statunitensi dell’approccio gestaltico.
Curato da una specialista italiana e da una americana/austriaca,
il libro è uno strumento professionale e di riflessione per tutti
coloro che vedono nella curiosità e nell’arte un aspetto
importante del loro impegno sociale.
Il libro
rivisita il concetto di creatività e adattamento creativo in
psicoterapia della Gestalt in 22 capitoli scritti dai più
autorevoli gestaltisti in ambito internazionale. Il ruolo della
creatività viene esplorato nei suoi risvolti pragmatici e teorici
e gli autori offrono inediti contributi che consentono non solo un
nuovo sguardo alla ricchezza della nostra storia e del nostro
testo fondativo, ma anche un confronto vivace con altre
prospettive psicoterapeutiche e
filosofiche contemporanee.
L'introduzione di Massimo Ammaniti conferisce all'edizione
italiana un ulteriore interesse dialogico tra psicoterapia, arte e
ricerca nel nostro Paese.
Indice
Presentazione dell'edizione italiana (Massimo Ammaniti)
Prefazione (Margherita
Spagnuolo Lobb e Nancy Amendt-Lyon)
.....................................................................................
Introduzione (Margherita
Spagnuolo Lobb e Nancy Amendt-Lyon) .....
Parte I
L’emergere
del campo creativo
1. Verso una
concezione gestaltica della terapia che promuova il processo
creativo
(Nancy
Amendt-Lyon).................................................
2. L’altra
faccia della luna: l’importanza della conoscenza implicita per la
psicoterapia della Gestalt
(Daniel
N. Stern and
the Boston Change Process Study Group)..............................................
3. L’incontro
terapeutico come co-creazione improvvisata
(Margherita
Spagnuolo Lobb)
.................................................................
4. Abilità
creative e l’arte di vivere bene (Malcolm Parlett)...........
(Daniel J.
Bloom) ......................
6. Neuroscienza
della creatività: una prospettiva gestaltica
(Todd Burley)
..........................................................................................
Parte II
La sfida
della definizione teorica della creatività
1. La terapia come questione estetica: creatività, sogno ed arte
in Gestalt Therapy
(Antonio Sichera)
.....................................................
2. La
creatività come terapia della Gestalt (Richard Kitzler)
.....................................
3. La pienezza
del nulla: l’”indifferenza creativa” di Salomo Friedlaender
(Ludwig
Frambach) .........................................
4. L’influenza del concetto di volontà creativa di Otto Rank
sulla terapia della Gestalt
(Bertram
Müller) .....................................................
5. Bellezza e
creatività nei rapporti umani (Joseph C. Zinker) .....
6. L’Estetica
dell’impegno: quello che i terapeuti della Gestalt possono
imparare da
Cézanne e Miles Davis (Michael Vincent Miller) .........
7. Contatto e
creatività: il ciclo della Gestalt contestualizzato
(Gordon
Wheeler).....................................................................................
Parte III
Un ponte tra
teoria e pratica: Esempi clinici
1. Realizzare la
creatività, sviluppare l’esperienza: il processo di terapia e il
suo fondamento evolutivo
(Ruella Frank)
..................
2. Una seduta di terapia: dialogo e co-creazione in terapia
infantile
(Sandra
Cardoso-Zinker) ............................................
3. Momenti
memorabili nella relazione terapeutica
(Nancy
Amendt-Lyon)
.............................................................................
Parte IV
Un assaggio
del campo in azione
1. La
creatività nelle relazioni a lungo termine
(Joseph
Melnick and Sonia March Nevis)..............................................
2. La
creatività nella terapia della famiglia (Edward and Barbara
Lynch) .................
3. Processi
creativi in psicoterapia della Gestalt di gruppo (Carl Hodges)...............
4.
L’adattamento creativo nella follia: un modello terapeutico
gestaltico per pazienti gravi
(Margherita
Spagnuolo Lobb)...........
5. Lo
Psicoritratto: Una tecnica per lavorare creativamente nelle
strutture psichiatriche
(Giuseppe
Sampognaro)...............................
6. I blocchi
della creatività nelle organizzazioni (Edwin C. Nevis)
........................
Note
biografiche
........................................................................................
Indice dei
nomi
................................................................................................
Il libro è disponibile anche nella
traduzione tedesca
SPAGNUOLO LOBB/AMENDT-LYON (Hrsg.),
Die Kunst der
Gestalttherapie,
Springer: Vien, New York, 2006
e nella
traduzione francese, dal titolo
SPAGNUOLO LOBB/AMENDT-LYON (Ed.),
Permis de Créer: L'art
de la Gestalt-thérapie
(ISBN: 978 2 913706 37 1), L'Exprimerie, Bordeaux, 2006
|
|
PIETRO
CAVALERI
VIVERE CON L'ALTRO.
PER UNA CULTURA DELLA RELAZIONE
Ed. Città Nuova, 2007
|
I molteplici volti del disagio
sociale e della sofferenza mentale hanno oggi in comune una
medesima difficoltà: l'incapacità a relazionarsi. In questi
ultimi anni sembra che siano venute meno le competenze
relazionali più elementari e scontate, quelle che riguardano la
paziente attitudine all'ascolto, la capacità di mettersi nei
panni dell'altro, la disponibilità a condividere e ad essere
solidali. È a partire dalla cultura della relazione che l'uomo
postmoderno può ritrovare la propria dignità, in un passaggio
storico nel quale l'economia globale e la tecnologia avanzata
rischiano di asservirlo totalmente. Mantenendo sempre un taglio
divulgativo, il libro vuole essere un contributo volto a
recuperare l'apprendimento delle "competenze relazionali", che
l'autore delinea all'interno di una grammatica della relazione,
offerta al lettore come spunto di riflessione per una migliore
gestione del rapporto con l'altro in diversi contesti. |
|
|
VANNA IORI
NEI SENTIERI DELL’ESISTERE
SPAZIO, TEMPO, CORPO, NEI
PROCESSI FORMATIVI
Erickson, Trento
2006; pp 221,
€
18,50
In questo interessante testo,
l’autrice Vanna Iori esplora i processi formativi secondo
l’orientamento di una pedagogia fenomenologico–esistenziale.
Nella prima parte vengono elaborati
i concetti fondanti di una pedagogia con tale orientamento:
progetto formativo inteso come progettazione esistenziale
condivisa dai due poli dell’interazione educativa (con-essere
educativo), che è aperta al nuovo e si alimenta dell’esperienza
passata; assunzione di dignità scientifica alla soggettività della
persona, in termini di libertà, autenticità e responsabilità;
valore dei vissuti e dell’empatia nel campo educativo, empatia che
ha la capacità di perseguire un significato per l’esistenza umana,
ed in particolare per l’agire educativo (o “cura educativa”). A
questo riguardo, vogliamo sottolineare l’acuta definizione di
empatia, ricordata dall’autrice, o meglio (come lei dice) di “entropatia”:
“…conoscere i vissuti esperienziali altrui, presenti in me
attraverso il rapporto con l’altro, nel mondo dell’esistenza
comune. (….). Empatizzare significa stare in prossimità dell’altro
(….), prossimità nella distinzione (….)”. (pp 41,42).
Vanna Iori, inoltre esplicita
l’importanza, da parte di chi agisce in termini di cura educativa,
di possedere abilità relazionale e capacità di accoglienza della
dimensione affettiva e corporea, per aiutare gli altri ad
elaborare i propri sentimenti, come chiavi di lettura
dell’esperienza , per poter “sentire” l’alterità e la sua
vicinanza.
Nella seconda parte del testo,
l’autrice ci introduce ai tre temi “linee di fuga” per uno sguardo
educativo d’impronta fenomenologico-esistenziale: lo
spazio-vissuto, come spazio educativo, sia in termini di
spazio interiore che di spazio-territorio (la casa, la terra…); la
temporalità, come costitutiva di ogni esperienza di
formazione, (tessuto temporale declinantesi in tempo della
memoria, tempo dell’”experiri” e tempo del pro-getto); il
corpo-vissuto, corpo come prima effettività dell’esistenza,
soggetto-corpo maschile o femminile che, nel suo vissuto
d’esperienza, incontra altri corpi con i quali crescere,
attraversando le varie tappe del ciclo di vita.
Questo testo può sicuramente
arricchire il “ground” di uno psicoterapeuta della Gestalt
interessato alla relazione educativa (e non solo). Esso, infatti,
fornisce un linguaggio rigoroso dal punto di vista
fonomenologico-esistenziale, contestualizzando con chiarezza molti
concetti cari ad un gestaltista: intenzionalità, sguardo
fenomenologico, progettazione esistenziale, spazio-tempo vissuti
che si manifestano nella corporeità vissuta, orizzonte di senso,
responsabilità….
Nello stesso tempo, come
psicoterapeuti della Gestalt, possiamo cogliere il frutto di una
“prossimità nella distinzione”. Infatti, sia per questa autrice
che per la PdG, l’evento educativo è visto come una relazione, un
rapporto di reciprocità, colto “in situazione”, ma la qualità
dello sguardo della Iori e di quello della PdG è un po’ diversa.
La prima è paragonabile ad una visione grandangolare, che ha
grande respiro ma può perdere in intensità; la seconda è più
simile alla visione data da un obiettivo ad alta definizione, che
coglie pienamente, ed in un solo colpo d’occhio, l’attimo, ma può
rischiare di slacciarlo dal suo sfondo.
In conclusione, la lettura di
questo testo può contribuire ad arricchire lo sfondo di uno
psicoterapeuta della Gestalt, a sostegno nella notevole capacità
di integrazione e “coagulazione” di esperienze che il suo modello
gli permette.
Maria Mione, Istituto di Gestalt
H.C.C.
Sede di Venezia
|
ANTONIO DAMASIO
EMOZIONE E COSCIENZA
Ed. Adelphi, marzo 2005
€30,00
Titolo originale:
“The Feeling of What Happens – Body and Emotion in the Making of
Consciousness”, 1999
Neuroscienziato e ricercatore di fama,
Damasio si rammarica profondamente che le geniali intuizioni di
Charles Darwin e di William James sulla funzione evolutiva/adattiva e
sulla origine percettivo/corporea delle emozioni siano rimaste a lungo
abbandonate ed inesplorate dalla ricerca, e dedica il suo lavoro alla
costruzione di ponti fra sperimentazione ed esperienza, ragione ed
emozione, mente e corpo, organismo e ambiente (dolorose scissioni che
Goodman definì a suo tempo "nevrotiche"). Dall’altra parte del ponte,
i terapeuti della Gestalt hanno a loro volta un gran bisogno – per
sfuggire dalla trappola del narcisismo delle avanguardie - di
confrontare le originali intuizioni di Perls e Goodman e la propria
pratica clinica sia con le altre psicoterapie che con i dati che
emergono dal campo condivisibile delle neuroscienze e dell’enfant
research. E Damasio parla, per nostra fortuna, un linguaggio
comprensibile e familiare, oltre che rigoroso: emozione e coscienza,
sé, processo, funzione, organismo, ambiente, omeostasi, creatività ...
Come già per Perls fin dai tempi di
“L’Io, la fame e l’aggressività”, la mente per Damasio è una funzione
organismica, filogeneticamente tardiva, apparsa ai fini della
sopravvivenza individuale e della specie in organismi/ambienti
complessi. Essa consiste nella capacità – resa possibile
dall’evolversi strepitoso del Sistema Nervoso Centrale - di
rappresentare “per immagini” sia l’ambiente esterno che l’ambiente
corporeo, fra loro in interazione reciproca, e di elaborare tali stati
ed interazioni in mappe dinamiche, causali e predittive, come basi di
una autoregolazione metabolica e comportamentale (nell'animale-uomo
anche consapevole e creativa), che si concretizza, per psicologia e
psicoterapia della Gestalt, nel processo figura-sfondo.
Le emozioni (“la saggezza del
corpo” secondo Perls e Goodman) sono per Damasio le risposte complesse
e immediate dell’organismo - neurali, metaboliche, cognitive e
comportamentali - attivate in specifiche zone del SNC ad opera delle
“immagini” di oggetti/soggetti/situazioni esterne innate o ad esse
collegate attraverso l’esperienza.
Allorché le emozioni – in quanto
variazioni corporee (umorali, viscerali, muscolo-scheletriche) e
cognitive (focalizzazione, attenzione, accelerazione della produzione
di immagini ..) - sono rappresentate in alcune mappe neurali del
secondo ordine insieme e contemporaneamente alle immagini degli
stimoli ambientali (visive, uditive, tattili …) che le hanno indotte,
si originano i sentimenti, la percezione delle emozioni
dell’organismo in interazione con l’ambiente (con funzione di
retroazione positiva, in grado di accentuare rapidità, intensità ed
efficacia della stessa reazione emotiva).
Il sentimento dei sentimenti, prodotto
dal vario collegarsi delle precedenti mappe neurali del secondo
ordine, è il “senso di sé nell'atto di conoscere” o
“coscienza nucleare”, la consapevolezza di avere
percezioni, emozioni ed azione nel qui ed ora rispetto ai
soggetti/oggetti dell’ambiente.
La coscienza nucleare rappresenta –
secondo Damasio – solo il primo livello di coscienza che "fornisce
l'organismo di un senso di sé in un dato momento -ora- e in un dato
luogo-qui-. Il raggio della coscienza nucleare è il qui ed ora. La
coscienza nucleare non illumina il futuro e l'unico passato che ci
lascia vagamente intravedere è quello trascorso un istante fa. Non
esiste un altrove, non esiste un prima, non esiste un dopo... è
stabile in tutto l'arco di vita dell'organismo…“.
Questa consapevolezza istantanea, questo
senso di sé in interazione qui ed ora con l’ambiente, consente
all’organismo di creare mappe e schemi organismo/ambiente colorati di
piacere e dolore, di apprendere dall’esperienza, di aumentare le
conoscenze e capacità nelle situazioni affini e arricchire il campo
attuale di valenze positive e negative che guidino il movimento in
esso. Dalla coscienza e dal sé nucleare emergono il senso di sé
dell’esperienza comune con tutte le sue potenzialità : la coscienza
estesa ed il sé autobiografico.
Citando a questo proposito Damasio :
“in ogni momento molti di questi ricordi impliciti possono essere
resi espliciti simultaneamente. La loro attivazione in forma di
immagini costituisce lo sfondo di ogni momento di una vita mentale
sana ... Questo è il materiale che usiamo quando descriviamo la nostra
personalità o le particolari caratteristiche del modo di essere di
un'altra persona.... Il super senso della coscienza estesa alla fine
porta alla luce un essere fatto e finito. Nella coscienza estesa, sia
il passato sia il futuro previsto vengono percepiti insieme al qui ed
ora in un'ampia visione che abbraccia tutto l'orizzonte, come in un
romanzo epico. ... i livelli di conoscenza che consentono la
creatività umana sono quelli che soltanto la coscienza estesa
permette…”.
Presente pieno di passato e di futuro,
comportamenti qui ed ora influenzati dagli schemi interattivi appresi
e dalle conseguenti aspettative, ma anche capacità di organizzare
creativamente la situazione attuale ed i propri comportamenti tenendo
conto delle sue originali specificità, comprensioni istantanee (insight)
ma anche tempo per un’aumentata consapevolezza e ragionamento, al fine
di creare interazioni virtuali prima ancora che azioni concrete, sulle
quali il giudizio ultimo – in termini di valori, sopravvivenza,
gratificazione - torna nuovamente all’emozione ed al sentimento. Con
le parole di Goodman " il corpo è pieno di una saggezza
ereditata... nelle sue emozioni possiede una sorta di conoscenza
dell'ambiente nonché delle motivazioni per l'azione ... Le emozioni
sono un mezzo di cognizione. Lungi da costituire degli ostacoli al
pensiero, essi sono le espressioni uniche dello stato del campo
organismo-ambiente... In quanto cognizione sono fallibili, ma
correggibili, non respingendole ma cercando di vedere se possono
svilupparsi nei sentimenti più stabili che accompagnano l'orientamento
deliberato …". In questo senso Goodman intendeva che la
psicoterapia è "educazione delle emozioni", il continuo
recuperare, valorizzare e superare l’esperienza vissuta trascorsa e i
limiti della personalità e della cultura stessa.
Confrontiamo questo passo con le
parole di Damasio: " Le emozioni ben dirette e ben dispiegate
paiono essere un sistema di appoggio senza il quale l'intero edificio
della ragione non può operare a dovere ... negli organismi dotati di
coscienza, cioè in grado di sapere di avere sentimenti, si raggiunge
un altro livello di regolazione. La coscienza fa sì che i sentimenti
vengano conosciuti e quindi favorisce l'effetto delle emozioni
all'interno, fa sì che l'emozione pervada il processo mentale per il
tramite del sentimento... in tal modo la coscienza accresce la
capacità dell'organismo di reagire in maniera adattiva, attenta alle
esigenze dell'organismo in questione. L'emozione è dedicata alla
sopravvivenza di un organismo e così anche la coscienza... Quando si
dispone della coscienza, i sentimenti producono il massimo effetto e
gli individui possono anche riflettere e pianificare. Possiedono lo
strumento per controllare la tirannia delle emozioni: si chiama
ragione … La coscienza è un ingrediente indispensabile della
mente umana creativa, ma non è tutta la mente umana, e... non è
neanche l'apice della complessità mentale. Per quanto forti siano le
conseguenze degli espedienti biologici che generano la coscienza, io
la considero come un livello intermedio più che come il culmine dello
sviluppo biologico. L'etica e la legge, la scienza e la tecnologia,
l'opera delle Muse e la benedizione della bontà umana, questo vedo
all'apice della biologia". Buona lettura.
Franco Gnudi, Istituto IBTG, Torino
Gianni francesetti
PANIC ATTACKS AND POSTMODERNITY
GESTALT THERAPY: BETWEEN CLINICAL AND SOCIAL PERSPECTIVES
With the
collaboration of Margherita Spagnuolo Lobb and Giovanni
Salonia
Preface to the
English edition by Dan Bloom
Franco Angeli, Milan (Italy) -
July, 2007
Prima ediz. Italiana:
Attacchi di panico e postmodernità. La psicoterapia della Gestalt
fra clinica e società.
Franco Angeli, Milano, 2005
Dalla prefazione all’edizione
inglese:
(…) But more than merely being a fine
book of basic gestalt therapy,
this volume is itself an important original contribution to our
literature. It is a phenomenological and clinical discussion of a
specific disorder we find in our psychotherapy practices. Gestalt
therapy traditionally excels as an experiential practice; but the
literature in gestalt therapy has been deficient in serious
scientific research and clinical case material. This book from the
Italian branch our gestalt therapy family is a continuation of the
foundational model and, moreover, fills a deficiency in gestalt
therapy literature.”
(…)
“The authors develop
contact, contact-boundary, the sequence of contact,
the critical role of support for contact making, the
interruptions to contact, self functions and structures,
creative-adjustment, and the relationship of therapist
to patient, and show these concepts deployed in the successful
treatment of panic disorders. These are the central ideas of
Frederick and Laura Perls (L. Perls, 1992), Paul Goodman, and
Isadore From, which were transplanted to Italian soil. The terms
found in the glossary to this book itself are words first defined
in Perls et al., and are continuing to be refined and developed in
the worldwide practice of gestalt therapy. Look closely at this
glossary: The definitions are not mere repetitions from Perls et
al. or any subsequent source, but a careful synthesis of those
sources with this book’s authors own research. In this unity of
theory and practice, the contributors bring new understanding to
basic themes of gestalt therapy.”
(…)
“The authors of
this publication take this from gestalt therapy and link it
explicitly to postmodern ideas. Drawing on sociology, psychology,
and philosophy, the authors show the relevance of gestalt therapy
to other contemporary approaches that consider panic disorders
from a broad cultural perspective. By doing so, they firmly
establish gestalt therapy as a continuingly developing
psychotherapy, not as an artifact of any time or fashion.
Moreover, they do this while using the concepts of the
foundational model itself, clearly and succinctly applied to the
clinical situations of their research. It is gratifying to read
how clearly the phenomenon of panic can be understood when viewed
through the lens of gestalt therapy.”
(…)
|
RIVISTE & DVD
NOVITA' EDITORIALE in
ambito internazionale
STUDIES IN GESTALT THERAPY: DIALOGICAL BRIDGES
E' stato pubblicato il primo numero della nuova rivista
internazionale (in lingua inglese), nata dallo scambio scientifico
tra il New York Institute for Gestalt Therapy, l'Istituto di
Gestalt HCC e il Zentrum für Gestalttherapie di Würzburg
(Germania), con l'intento di creare dialoghi scientifici e clinici
(1) tra la psicoterapia della Gestalt e altri approcci
contemporanei e (2) tra le origini del nostro approccio e il
pensiero filosofico attuale e i problemi clinici attuali.
Direttori:
Dan
Bloom (New York), Margherita Spagnuolo Lobb (Italia) e Frank-M.
Staemmler (Germania).
Team editoriale:
Philip
Brownell, Eva Fischer, Gianni Francesetti, Ruella Frank, Carl
Hodges, Karen Humphrey, Lynne Jacobs, Sergio La Rosa,
Richard Kitzler, Perry Klepner, Burt Lazarin, Philip Lichtenberg,
Brian O’Neil, Malcolm Parlett,
Peter Phippson,
Jean-Marie Robine,
Carmen Vasquez-Bandin, Eric Werthmann, Gordon Wheeler, Gary Jontef
and Lee Zevy
Abbonamento
annuale (due numeri): 50
euro
(comprese spese di spedizione)
Per informazioni
e sottoscrizione dell’abbonamento:
www.studies-in-gestalt.org
Per contattare
gli editori: Dan Bloom,
danbloom@newyorkgestalt.com - Margherita Spagnuolo Lobb,
training@gestalt.it - Frank-M Staemmler,
z.f.g@t-online.de
“Oggi, mentre le comunità di
tutto il mondo affrontano le incertezze del quotidiano, il mondo
della psicoterapia sta riscoprendo al proprio interno paradigmi di
dialogo e di interconnessione nonostante spesso utilizzi il
linguaggio teorico di approcci diversi. In questo nuovo gioco di
figure e di sfondi, i temi tradizionali – corpo/mente,
conscio/inconscio, razionale/irrazionale, individuale/sociale,
teorico/pratico, esperienza/interpretazione e personale/politico –
vengono rivisti alla luce della attuale ricerca scientifica e
fenomenologica e delle prospettive relazionali. Un tempo sola su
questo fronte di novità, la Gestalt Therapy si trova oggi
affiancata ad altre psicoterapie contemporanee. Questa rivista è
volta ad esplorare lo sviluppo della Psicoterapia della Gestalt
attraverso ponti di dialogo tra Gestalt Therapy e altri approcci
psicoterapeutici. Noi crediamo che la nostra comprensione e la
nostra pratica della Gestalt Therapy potrà crescere grazie a
questa avventura di contatto”.
N°1, Vol.1, 2007
Self and
Intersubjectivity
Contents
Editorial
Section 1 –
Theoretical Bridges
Self, Subject, and
Intersubjectivity:
Gestalt Therapists
Reply to Questions From the Editors and From Daniel Stern and
Michael Mahoney
Lynne Jacobs, Peter
Philippson, and Gordon Wheeler
Section 2 –
Historical Bridges
The ambiguities of
Origins:
Pragmatism, the
University of Chicago, and Paul Goodman’s Self
Richard Kitzler
Section 3 – Bridges
in Practice
Self-Regulation of
the Therapeutic Meeting From Constructivist and Gestalt Therapy
Perspectives: A transcribed Experiment
Michael Mahoney, Margherita
Spagnuolo Lobb, Michael Clemmens, Andre Marquis
Commemoratine Michael Mahoney
Peter Mullen
Section 4 – A Citical
Eye on Book and Essays
Section 5 – A
Critical Eye on Conferences
Section 6 – Bridges
Toward a Wider Perspective
Comitted Relativism
Malcolm Parlett
|
Quaderni di Gestalt
L'Istituto di
Gestalt H.C.C pubblica dal 1985 semestralmente la
rivista Quaderni di Gestalt.
E’ possibile consultare l’indice dei numeri arretrati e
acquistarli sul sito
www.gestalt.it
Per abbonarti
o inviare proposte di pubblicazione: Ufficio Editoriale, via S.
Sebastiano, 38- 96100 Siracusa (Italia); fax +39-931-483646,
e-mail:
studies@gestalt.it
E' stato
pubblicato il
numero 36-41 dei Quaderni di
Gestalt
Questi i contenuti:
Editoriale
Margherita Spagnuolo Lobb
RELAZIONI
L’esperienza del morire come ultimo importante atto del vivere
umano.
Manuela Partinico,
Elisabetta Conte e Maria Mione
Il sentimento di gratitudine alla fine di un
percorso psicoterapico.
Tra analisi kleiniana e psicoterapia della gestalt
Teresa Borino e Viviana
Polizzi
Teoria evolutiva e pazienti gravi in psicoterapia
della Gestalt. Il caso di Giulia.
Barbara Buonomo e Giovanna Giordano
INTERVISTE
Affrontare la morte.
Daan van Praag intervistato da Malcolm Parlett
TESTIMONIANZE
Vivere con il morire.
Ken Evans
La morte, per esempio….
Anna Fabbrini
DIALOGHI
Presenza e attualità
dell’approccio gestaltico-olistico alla malattia.
Adriana Schnake
RACCONTI DALL’ESTERO
Short history of Gestalt
therapy in Russia
Natasha Khlomov
CONGRESSI
EAGT, Praga, settembre 2004
Messico, Mexico City, Querétaro, febbraio 2005
FIAP, Siracusa, aprile 2005
NVAGT, Amsterdam settembre 2005
RECENSIONI
NOTA: Se qualcuno di
voi volesse partecipare alla descrizione dei congressi su
indicati, può mandare un messaggio a
training@gestalt.it
Il
numero 41-42
della rivista, in uscita il
prossimo anno, sarà dedicato a "Psicoanalisi e Gestalt therapy"
|
Laura
Perls e Gestalt Therapy
Si tratta di un documentario di 90 minuti,
prodotto in lingua tedesca e ora disponibile anche nella versione
inglese, realizzato da Christof Weber e Wolf Linder del Deutsche
Vereinigung fur Gestalttherapie e. V. sulla vita e sul lavoro di
Laura Perls.
Laura Perls, co-fondatrice della Psicoterapia
della Gestalt, ha influenzato profondamente lo sviluppo di questo
approccio fino ad oggi. Il film è stato realizzato in occasione
del centenario della nascita di Laura Perls (1905-1990).
Attraverso documenti storici e interviste con
contemporanei, il documentario illustra la sua vita e riconosce
il determinante contributo di Laura alla nascita e allo sviluppo
della Gestalt Therapy. Vengono inoltre presentati esempi clinici e
commenti da parte di Laura e Fritz Perls e di loro allievi
riguardanti i principi della psicoterapia della Gestalt e i suoi
rapporti con la psicoanalisi.
Il dvd, che costa 35 euro + spese di
spedizione, può essere richiesto a:info@dvg-gestalt.de
|
|
|